(di Claudia Ricci)
La confusione tra analisi grafologica e analisi forense della scrittura è un problema persistente e frustrante. È importante sottolineare che le due discipline, pur utilizzando la scrittura come oggetto di studio, hanno scopi e metodologie completamente differenti, ma che poggiano su un unico fondamento concettuale: sia l’analisi forense della scrittura che l’analisi grafologica si configurano come un processo di natura olistica e multifattoriale, questo significa che tengono conto di una serie di parametri interconnessi, che vanno ben oltre il semplice confronto formale tra lettere omologhe: ad esempio la velocità, la dimensione, l’inclinazione, la pressione, la fluidità. Questi, come tutti gli altri aspetti grafici, non possono essere analizzati come fenomeni isolati. Ignorare le loro relazioni può portare a conclusioni errate e a decisioni inefficaci. Inoltre, è importante ricordare che la scrittura è un processo dinamico che cambia nel tempo. Eventi esterni, età, stati d’animo e condizioni di salute possono influenzare il grafismo. Per questo motivo è fondamentale non basare le proprie conclusioni su un solo campione di scrittura, ma analizzarne diversi prodotti in momenti differenti attraverso un’analisi longitudinale. Detto questo osserviamo ora le differenze tra analisi grafologica e analisi forense della scrittura.
ANALISI GRAFOLOGICA
ANALISI FORENSE DELLA SCRITTURA
Non sono ammesse relazioni con riferimenti alle qualità psichiche; quest’ultime non sono di competenza del grafologo forense che avrà cura, se necessario, di avvalersi della figura competente dopo averne chiesta autorizzazione al Giudice.
Per concludere precisiamo che la scrittura è un fenomeno complesso e multiforme, influenzato da una serie di fattori individuali e contestuali. Per questa serie di ragioni non è possibile applicare alla sua analisi i rigorosi metodi statistici o meramente quantitativi, tipici di altre discipline scientifiche. Standardizzare le variabili in gioco risulta estremamente complesso, se non impossibile. Non esiste un campione di riferimento universale di scritture autografate con annesse informazioni complete e affidabili sulla personalità e le condotte degli scriventi. Ciò rende difficoltoso il confronto tra le caratteristiche grafiche di un caso in esame e quelle di un campione predefinito.